addio cookie di terze parti

[Webinar] Addio cookie di terze parti: cosa riserverà Google al futuro del Marketing digitale?

Addio cookie di terze parti

Addio cookie di terze parti. La notizia non è recente, eppure la data in cui Google dirà definitivamente addio ai cookie di terze parti su Chrome è sempre più vicina.

Entro febbraio 2022 il colosso californiano – al pari di Firefox e Safari – preparerà il terreno ad un futuro digitale con i “cookie sbriciolati”.

Il tema è abbastanza caldo, le idee sul tavolo tante. Quello che è certo è che si tratta di una scelta che avrà ripercussioni sull’intero settore della pubblicità online.

Qualche giorno fa, in occasione di un webinar che ha riscosso grande interesse e che abbiamo organizzato in collaborazione con Pirola Pennuto Zei & Associati, abbiamo affrontato l’argomento del Digital Advertising senza cookie di terze parti, ipotizzando quale possa essere il futuro del digital marketing.

Prima di svelare quello che è emerso nella nostra chiacchierata, che puoi riascoltare sul nostro canale YouTube, è bene ripercorrere cosa sono i cookie e a cosa servono.

Differenza con i cookie proprietari

I cookie proprietari sono creati da un dominio o da un sito per migliorare l’esperienza dell’utente che ritorna su quello stesso sito. Il sito memorizza le informazioni che l’utente lascia (ad esempio, nome, indirizzo, numero di carta etc.) Questi cookie migliorano l’esperienza dell’utente che si trova di fronte contenuti customizzati.

I cookie di terze parti non sono creati dal dominio o dal sito web ma sono posizionati dagli advertiser con l’obiettivo di pubblicizzare prodotti o servizi in modo da retargettizzare l’utente con pubblicità customizzate, messaggi personalizzati, basati sul comportamento online degli utenti. Pensa a quegli annunci online che ti seguono ovunque navighi.

Cookie di terze parti e cookie di Google Analytics

Google Analytics è un caso particolare di cookie tecnico che però va ugualmente considerato come cookie di terze parti. Ciononostante sembra che il Garante della Privacy permetta di utilizzare Google Analytics a patto di rendere anonima la comunicazione, ovvero oscurando l’indirizzo IP.

Quale scenario ci aspetta? La privacy Sandbox di Google Chrome

Le agenzie di marketing tramite i cookie di terze parti hanno costruito le loro campagne, colpito il loro target e misurato l’impatto del Digital Adversting. La Privacy Sandbox di Google Chrome consentirà di sopperire all’esigenza primaria degli advertiser – poter tracciare l’attività degli utenti su diversi siti web – senza utilizzare dati personali o, comunque, limitandone al minimo l’utilizzo e, per di più, conservando e analizzando i dati direttamente sul browser.

Le API della privacy Sandbox

La Sandbox è composta da diverse API (Application Programming Interfaces).

  • Trust API: sostituisce i CAPTCHA e consente di creare un “trust token” anonimo per dimostrare anche in futuro e su siti diversi che la connessione proviene da un essere umano;
  • Privacy Budget API: limiterà la quantità di dati ottenibili dai siti web assegnando un “budget” a ciascuno;
  • Conversion Measurement API: consentirà all’advertiser di sapere se l’utente ha effettivamente acquistato il prodotto promozionato/è “atterrato” sulla pagina promossa. Una delle due proposte di measure conversion API prevede l’utilizzo esclusivamente di dati aggregati (sia in termini di utenti che di siti web);
  • Federated Learning of Cohorts (FLoC): consentirà di studiare le abitudini di navigazione – partendo anche dalla cronologia – di gruppi omogenei di individui, sfruttando tecniche di machine learning. Come per gli altri API, i dati relativi e.g. alla cronologia “lasceranno” il device solo in forma anonima;
  • TURTLEDOVE: consiste nell’effettuazione di un’”asta” per mostrare all’utente l’annuncio più pertinente sfruttando informazioni in merito agli inserzionisti verso cui l’utente aveva precedentemente espresso interesse, nonché relative alla pagina web attualmente visualizzata.

In sintesi

Il fatto che l’argomento non sia ancora arrivato sui principali tavoli dei responsabili del marketing la dice lunga sulla strada che dobbiamo ancora fare. Di sicuro, le agenzie dovranno cambiare l’approccio nei confronti del dato.

Per quanto tutte le campagne di marketing siano data centriche (e per quanto, spesso e volentieri si abbia la sensazione di essere in un far west di dati che le aziende non sanno gestire), dovrà cambiare necessariamente la proposizione.

Raccogliere dati in maniera massiva e grossolana, ha un impatto negativo sugli utenti perché quando il dato viene gestito male non solo vengono proposti prodotti che non sono in linea con le loro abitudini di consumo, ma penalizzano le scelte di mercato.

Chrome ha deciso così di creare un ambiente sicuro, di creare in sostanza dei contesti verosimilmente anonimi che permetteranno comunque di prendere decisioni strategiche per il marketing. Le aziende che, tuttavia, riusciranno a distinguersi saranno quelle che raccoglieranno dati di prima parte in maniera organica.

Sicurezza dei browser: qual è il più sicuro?

A questo punto, parlando di dati, di privacy e di sicurezza, è necessaria una breve panoramica sui browser più sicuri.

Google Chrome – udite udite – è il browser più criticato malgrado possieda il 64% delle quote di mercato.

Per quanto tutti i browser abbiano qualche setup per l’impostazione dei cookie, Chrome è quello meno orientato alla privacy.

Tra i più consigliati rientrano Firefox, che soprattutto nell’ultima release sta ponendo grande attenzione alla gestione dei cookie per evitare interferenze e tutelare l’utilizzatore in termini di semplicità della user experience.

Brave è il browser che è stato rilasciato 1 anno fa, non è ancora noto ma si sta dimostrando un valido candidato per diventare privacy oriented.

Infine, sfatiamo un mito sulla cosiddetta “modalità in incognito”.

La modalità in incognito riporta all’idea di tutela della privacy. Nulla di più sbagliato! Questa modalità evita che la cronologia di navigazione venga memorizzata nel browser ma non impedisce che il sito di destinazione possa non rilasciare cookie nel nostro computer. Tutto quello che puoi fare per proteggere i tuoi dati è andare sulle impostazioni del browser e indicare quali informazioni vuoi rilasciare e quali no.

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