La terra di Sabatron: storia di un universo parallelo

In questo articolo

Sabatron: la storia di un universo parallelo

Abbiamo immaginato di raccontare il prodotto dell’anno – SABATRON, che è il principale vettore comunicativo / commerciale dei prodotti di Sabanet – sfruttando parole e illustrazioni. Abbiamo immaginato e deciso di far diventare l’illustrazione parte integrante della nostra Brand Identity.

Già, perché l’illustrazione ha lo scopo di miscelare contenuto e forma nel più breve tempo possibile.

Quando visualizziamo un’immagine, si attivano delle funzioni psichiche che sono connesse alle nostre esperienze precedenti. A queste esperienze colleghiamo a nostra volta concetti, sensazioni, pensieri, in un vero e proprio bagaglio emozionale che viene richiamato quando ricordiamo o rivediamo quell’immagine, quel bagaglio che al giorno d’oggi è fonte primaria della comunicazione.

SABATRON è una miscela di elementi reali ed elementi fantastici!

Lascia che ti raccontiamo la sua storia.

In principio l’Universo era alimentato da nuclei, che trasmettevano abbastanza energia da tenere attive le connessioni tra le Galassie che lo popolavano. In una breve dimensione intergalattica levitavano Vision e Mission. Due acceleratori circolari inviati nello spazio fin dalla notte dei tempi, che permettevano di realizzare urti violentissimi tra particelle con lo scopo di studiare le leggi che governavano l’Universo. All’interno di Vision e Mission, elettroni e protoni (particelle comuni in natura) erano riuniti in fasci sospinti a velocità elevate. Lanciandosi a tutta forza contro un bersaglio fisso o in movimento, Vision e Mission acquistavano energie sempre crescenti. Un giorno, però, l’urto fu così violento da generare una fusione.

CAPITOLO I – L’ALBERO DI SABANET

Nessuno avrebbe mai creduto che, da lì a poco, sarebbe accaduto l’impensabile. Il vuoto cosmico che la violenza dell’urto avrebbe dovuto generare, lasciò il posto ad un piccolo fuscello, che divenne presto un enorme albero dalle foglie colorate e dalle radici robuste. Un nuovo universo era nato: Sabanet.

CAPITOLO II – LA TEMPESTA

Passarano i giorni e gli anni e Sabanet si popolò di nuove forme di vita: i Bitiani. Lavoravano in maniera indefessa, senza sosta. La ricerca di nuove realtà e dimensioni parallele, la raccolta e la conservazione dei dati sensibili dell’umanità li rendeva estremamente attenti e focalizzati sull’obiettivo. La mattina si confondeva con la sera e viceversa. Non trascorse molto tempo, che una violentissima tempesta estiva si abbattè su Sabanet e sul suo simbolo, l’albero, scuotendo vorticosamente i rami. La scossa fu così impetuosa che la linfa delle foglie si riversò sul suolo crepandolo. Il botto, talmente lampante, risvegliò i nemici fino a quel momento sopiti: Virus e Hacker.

 

La fine era vicina?

CAPITOLO III – SABATRON

Contrariamente a qualunque convinzione, la linfa aumentò il proprio volume generando un flusso costante, continuo e senza fine all’interno del quale, da quel momento in poi, iniziò a scorrere il patrimonio dell’umanità.

Era nata SABATRON: la nuova città dell’universo Sabanet, emersa da quella crepa tanto temuta.

 

SABATRON è tra i luoghi più ricchi e tecnologicamente avanzati della Terra, una città smart, futuristica. Popolata dai Bitiani, ha una forma circolare perfetta, proprio come il simbolo dell’eternità, che non ha principio né fine.

La O/circonferenza è l’elemento caratterizzante che simboleggia la volontà di diventare il centro, il vettore principale per comunicare i prodotti dell’universo Sabanet. La città di SABATRON è attraversata dal fiume DATA, il flusso generato dalla caduta della linfa sul suolo; la forma ad “S” del fiume indica il movimento dei dati e delle informazioni da proteggere dai nemici dei Bitiani, risvegliati dal tonfo della tempesta.

L’immagine di SABATRON, osservata dall’alto, ha dato vita ad alcune teorie. C’è chi sostiene che dietro la struttura di questa nuova città si celi una filosofia molto antica, dove Mission e Vision siano lo Ying e lo Yang, la notte e il giorno e che nella loro fusione abbiano formato radici l’uno nell’altro originandosi reciprocamente e creando un legame dove l’uno non può esistere senza l’altro. Una realtà talmente perfetta da essere totalmente invulnerabile.

Ti piace la storia di Sabatron?

Siamo curiosi di sapere cosa pensi della terra di SABATRON.

Scrivici le tue impressioni nei commenti sul post dedicato sulla nostra pagina Facebook.

Illustrazioni e grafica ad opera di Cindy Pedone e Stefania Altamore. Testi a cura di Stefania Ressa.

Condividi questo articolo:

Articoli correlati